Amasake: Cos’è, Proprietà e Come Si Prepara

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Amasake: Cos’è, Proprietà e Come Si Prepara

Scopriamo l’Amazake: la Dolce Bevanda di Riso Giapponese

L’amazake o amasake è una tradizionale bevanda dolce giapponese, ottenuta dalla fermentazione enzimatica di riso o, talvolta, di altri cereali. Forse meno noto rispetto ad altri popolarissimi fermentati giapponesi come il sakè, il miso o il natto, in oriente è utilizzato sin dall’antichità come dolcificante naturale in alternativa ad altri tipi di zucchero, o come base per diversi dessert. Scopriamo la ricetta dell’amasake, le sue proprietà e come usarlo e consumarlo.

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Amasake o Amazake: Cos’è?

L’amazake, o amasake (甘酒) è una bevanda dolce giapponese, ottenuta dalla fermentazione enzimatica del riso o di altri cereali, come riso integrale, miglio o avena. Si tratta di un prodotto antichissimo risalente al periodo Kofun, che viene bevuto da solo, caldo o freddo, utilizzato come dolcificante naturale al posto dello zucchero, o come base per altri dolci come budini e gelati, bevande, ma anche piatti salati.

All’aspetto l’amasake somiglia ad una crema granulosa, un porridge piuttosto lattiginoso e denso: ha un sapore dolce, umami, ed è privo di alcool.

L’amasake viene solitamente prodotto utilizzando il koji (Aspergillus oryzae), lo stesso fermento utilizzato per realizzare il sakè ed il miso, ed il riso dolce. Il koji è considerato l’ “ingrediente segreto” della cucina giapponese: si tratta di una muffa, un fungo filamentoso antichissimo che viene aggiunto al riso cotto, avviandone la fermentazione enzimatica.

Nella fermentazione del riso, il chicco viene pre-digerito dai saccaromiceti, che scindono i carboidrati in zuccheri più semplici; per questo l’amasake è molto apprezzato come dolcificante naturale, in quanto contiene il 40% in meno di maltosio ed è dunque meno invasivo rispetto allo zucchero.

L’amazake è diffuso al giorno d’oggi anche in Occidente, dove viene consumato come dessert o come base per la preparazione di altri dolci, e può essere acquistato in barattoli nei negozi specializzati nella vendita di prodotti bio. In Giappone è comune realizzare l’amasake in casa, in quanto rappresenta uno dei più tradizionali cibi fermentati, un “comfort drink” per i pomeriggi invernali, oltre che uno dei dolcificanti più comuni in alternativa allo zucchero.

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Amasake di Sakè ed Altre Varianti

Il nome amazake in giapponese significa “sakè dolce”: in effetti esiste anche una variante dell’amazake realizzato con la feccia del sakè, detta sakekasu, a cui si aggiungono acqua e zucchero. A differenza dell’amasake tradizionale, questa variante di amazake contiene quindi una piccola quantità di alcool ed è molto utilizzata, oltre che come bevanda, anche per marinature e macerazioni.

L’amasake tradizionale, ottenuto invece dalla crema di riso cotto a cui vengono aggiunti acqua e spore di koji, viene chiamato amakoji, ed ha un sapore molto dolce, naturale e delicato, bevuto caldo o freddo ed impiegato come dolcificante naturale. Talvolta vengono realizzate varianti diverse dell’amasake, in cui al posto del riso vengono fermentati altri cereali, dal riso integrale, al miglio, all’avena e molto altro.

Usi dell’Amasake in Cucina

L’amasake viene tradizionalmente consumato come una bevanda, generalmente caldo, per riscaldarsi nei periodi invernali. Solitamente viene diluito con dell’acqua e spolverato con dello zenzero, ma sono in molti a berlo anche freddo, con aggiunta di ghiaccio, di soda, o frullato assieme a frutta fresca per merenda o per colazione.

Un altro uso tradizionale dell’amazake è l’impiego come dolcificante, sciogliendolo in altre bevande, in quanto meno calorico dello zucchero e meno intenso.

In Oriente, ma più recentemente anche in Occidente, l’amazake o amakoji viene utilizzato anche per preparare altri piatti, grazie alla sua dolcezza particolare e naturale: viene impiegato come base per budini, gelati, porridge e desserts, ed anche da solo può essere trasformato in un ottimo dolce, aggiungendovi frutta fresca, secca o cotta, spezie, composte di frutta o crema di nocciole e mandorle.

amasake freddo

Proprietà e Benefici dell’Amazake

L’amasake ha proprietà importanti per l’organismo: nella tradizione giapponese viene addirittura considerato il segreto della longevità della popolazione del Paese. Questa bevanda fermentata presenta infatti numerosi benefici grazie al contenuto di vitamine (in particolare B1 e B2), fibre, acido folico ed acido ferulico, che aiutano a contrastare i radicali liberi e l’invecchiamento e la degenerazione cellulare, oltre che a migliorare la salute della pelle. L’amazake contiene inoltre maltosio (40%), destrine, fruttosio e sali minerali, e per questo in Giappone viene scherzosamente paragonato ad una “flebo”.

L’amazake è un dolcificante più salutare rispetto allo zucchero, in quanto meno calorico (ha circa 1/3 delle calorie dello zucchero) e a lento rilascio, essendo derivato dai cereali, e non crea dunque sbalzi di glicemia. È inoltre molto digeribile, in quanto grazie alla fermentazione i carboidrati, i grassi e le proteine vengono scissi, e sono per questo più facilmente metabolizzati e assimilati dall’organismo. Trattandosi di un fermentato aiuta inoltre la digestione ed offre un supporto alla flora batterica.

L’amazake viene utilizzato come ricostituente, in particolare dopo le malattie, ed è molto indicato per le donne in gravidanza, grazie all’apporto di nutrienti e benefici.

Come Preparare l’Amasake?

Esistono diverse ricette per la preparazione in casa dell’amazake: questo prodotto è semplice da realizzare, a patto che ci si riesca a procurare il riso koji secco, un riso coperto da spore di koji, che può essere reperito online o nei negozi specializzati in alimenti biologici e prodotti dal mondo.

La preparazione del’amasake è una fermentazione in cui il controllo della temperatura è fondamentale: il riso viene cotto, e fatto raffreddare, sino ad essere portato ad una specifica temperatura, e lasciato fermentare. Vediamo insieme come realizzarlo.

Ingredienti

  • 500 grammi di riso koji secco
  • 1,5 lt di acqua

Preparazione

  • Cuocere il riso in acqua per circa un’ora dal bollore. Lasciarlo raffreddare sino a raggiungere i 60-55 gradi. A questa temperatura sarà più facile per gli enzimi scindere i carboidrati in zuccheri.
  • Se la temperatura è troppo alta, gli enzimi del koji non lavoreranno nel modo corretto e l’amazake non sarà dolce. Al contrario, se la temperatura è troppo bassa, la fermentazione dell’acido lattico sarà troppo rapida, e la bevanda diverrà troppo acida.
  • Lasciare fermentare per 8-10 ore, coperto, alla stessa temperatura di 55-60 gradi. Questo può essere fatto in diversi modi: utilizzando un cuoci-riso, che permette di tenere la temperatura costante, una yogurtiera, oppure semplicemente riponendo l’amasake, coperto da un telo, nel forno, ad una temperatura costante di 55-60 gradi centigradi.
  • Una volta pronto, si può aggiungere dell’acqua, e frullare, ottenendo l’amazake. Se lo si trova troppo dolce si può aggiungere un pizzico di sale.
  • Conservarlo in dei vasetti di vetro in frigorifero. Consumare entro due settimane.

riso koji

Ricette con l’Amasake

Come abbiamo detto, in Giappone l’amazake viene tradizionalmente consumato come una bevanda calda, nutriente e riscaldante. Tradizionalmente la pasta di riso fermentata viene diluita con dell’acqua e messa a riscaldare sul fuoco, e spesso viene aromatizzata con spezie e frutta, come zenzero o limone.

Oltre a questo utilizzo, l’amasake viene spesso impiegato come ingrediente base per altri dolci e come dolcificante, un uso che lo ha reso popolare anche in Occidente. Molto famoso è ad esempio il budino di amazake, che viene preparato facendo bollire la bevanda e aggiungendovi il kuzu, un amido addensante originario del Giappone.

L’amasake non è tuttavia una bevanda consumata esclusivamente in inverno: può essere servito anche freddo, ed utilizzato per preparare il gelato di amasake. Da solo è un dessert a sé stante: può essere servito in coppette e arricchito da frutta fresca, sciroppata o secca e creme di frutta secca o marmellate, ottimo da mangiare al cucchiaio grazie alla consistenza cremosa. Può anche essere ottimo come crema per farcire torte e crostate.

Controindicazioni

L’amasake non ha particolari controindicazioni, sebbene è importante consumarne quantità moderate in quanto contiene zuccheri e fibre. Nonostante le calorie ridotte e l’alta digeribilità, bisogna ricordare infatti che si tratta di un prodotto dolce, perciò non adatto ai diabetici; in ogni caso non bisognerebbe mai consumare quantità troppo elevate di amasake.

Dove Acquistare l’Amasake

Se non volete cimentarvi nella lunga preparazione dell’amasake potete optare per acquistarlo online o in un negozio specializzato nella vendita di prodotti asiatici. L’amazake viene commercializzato in barattolo, come una crema dolce di riso da utilizzare nelle diverse preparazioni o da gustare da sola come dessert. Esistono diverse varianti disponibili, tra le più famose l’amazake di riso integrale e quello di avena.

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