🎁 -10% su tutti i prodotti dello shop con codice SUPEROCTOBER (ma solo fino a domenica 19) 😍
Home Blog Kombucha dalla A alla Z: Proprietà, Ricette, Origini e Tutto Ciò Che hai Sempre Voluto Sapere

Kombucha dalla A alla Z: Proprietà, Ricette, Origini e Tutto Ciò Che hai Sempre Voluto Sapere

I FERMENTATI SONO LA TUA PASSIONE?

Scopri decine e decine di cibi e bevande fermentate artigianali, selezionate tra i migliori produttori e in vendita in un unico shop.

Alla scoperta del tè Kombucha, la bevanda fermentata analcolica e low sugar piena zeppa di benefici (confermati dalla scienza) e facile da fare a casa!

Il kombucha è una bevanda fermentata ottenuta dalla fermentazione del tè mediante l’utilizzo dello SCOBY (acronimo di symbyotic culture of bacteria and yeast), il “fungo del kombucha“. Spesso chiamata tè fermentato, o “Elisir di lunga vita” per via delle tantissime proprietà e benefici che questa bevanda ha, è una bibita leggermente acida e frizzante, di cui sempre più spesso si sente parlare e di cui il consumo è in fortissimo aumento per motivi legati alle sue proprietà, al fatto che sia analcolica e che contenga pochissimi zuccheri.
Probabilmente anche tu sei arrivat* in questo articolo perchè ti stai chiedendo cos’è il kombucha, quali sono le sue proprietà e come farlo in casa. Sei quindi nel posto giusto: in questa guida al kombucha ti spiegheremo TUTTO – dalla A alla Z – quello che c’è da sapere su questa incredibile bevanda fermentata e analcolica, dalla ricetta tradizionale, ai benefici fino a dove comprarla e come sceglierla, o a come farla in casa facilmente. Iniziamo!

In questo articolo parliamo di

Cos’è il Kombucha? Bevanda fermentata analcolica, che trasforma il tè zuccherato in Elisir dalle mille proprietà

Iniziamo la nostra mini-guida spiegando cos’è il Kombucha. Si tratta una bevanda viva a base di tè, leggermente acida e frizzantina, con pochi zuccheri, analcolica e ricca di proprietà benefiche che si ottiene dalla fermentazione di tè zuccherato attraverso lo SCOBY, una particolare coltura di batteri, lieviti e altri microrganismi amici e alleati della nostra salute e del microbioma. Per gli appassionati di fermentati come kefir, kimchi o crauti, il kombucha è la punta di diamante di questa passione!

È considerata da sempre e a pieno titolo una bevanda/alimento funzionale, poiché numerosi studi scientifici ne dimostrano i benefici sull’organismo e su alcune sue funzioni (approfondiremo questo aspetto nei prossimi paragrafi). Le evidenze attuali suggeriscono che questa bevanda fermentata favorisca la digestione, allevi i dolori artritici, agisca come lassativo, contribuisca a prevenire infezioni microbiche, combatta stress e tumori, influenzi positivamente i livelli di colesterolo e agevoli l’eliminazione delle tossine, la purificazione del sangue e l’equilibrio della flora intestinale, svolgendo un ruolo imporantissimo e rendendola una bevanda probiotica. Non per niente da centinaia di anni, e ben prima dei paper scientifici, il o la kombucha viene chiamato “Elisir di Lunga Vita”.

Attenzione a non confonderlo con il Konbucha però. In molti fanno l’errore di confondere il kombucha con il Konbucha che invece è un’alga marina – di nome Konbu – che viene spesso utilizzata come tè o in cucina. Viene inoltre chiamata in tante maniere diverse, spesso improprie. Molti infatti utilizzano in maniera errata il termine “kambucha”, “conbuccia”, “cambugia”, oppure “fungo di kombucha” o “fungo del tè”.

Uno degli elementi più affascinanti del kombucha tea – o tè kombucha – è proprio il particolare processo di fermentazione che lo caratterizza. A differenza di bevande fermentate più note come vino, birra o sidro, che associamo immediatamente alla presenza di alcol, il kombucha si distingue per essere una bevanda analcolica, con un tenore alcolico generalmente inferiore all’1%. Questo perché l’alcol generato durante la fermentazione viene quasi completamente trasformato. Allo stesso modo, anche gli zuccheri vengono metabolizzati e in gran parte “consumati”, rendendo il kombucha una bevanda naturalmente a basso contenuto di zuccheri.

Il merito è tutto dello SCOBY, quel curioso organismo “gelatinoso” – spesso soprannominato, in modo improprio, “fungo del kombucha” – che puoi osservare in superficie del kombucha. Al suo interno convivono miliardi di microrganismi, tra lieviti e batteri (Saccharomyces, Acetobacter, Brettanomyces, ecc.), che lavorano in simbiosi per trasformare lo zucchero prima in etanolo (alcol) e successivamente in acidi organici, tra cui l’acido acetico, responsabile del tipico sapore del kombucha. Così, da un semplice tè zuccherato, nasce una bevanda analcolica e con pochi zuccheri, fresca, genuina, spesso frizzante e viva.

E a proposito di tè: il kombucha può essere preparato con diverse varietà – nero, verde, bianco, oolong e non solo – e aromatizzato con gli ingredienti più diversi. Esistono persino versioni di kombucha al caffè, in cui il tè viene sostituito o affiancato dal caffè. Le combinazioni possibili sono praticamente infinite, dalle più classiche – come il kombucha allo zenzero – alle più insolite e creative. Quando si parla di fermentati, l’unico vero limite è spesso la fantasia. Ma di questo e di come fare il kombucha a casa, ne parleremo approfonditamente più in là in questa guida.

Oltre alla versione “classica”, il kombucha oggi si declina in numerose varianti di cui, nei paragrafi successivi, ne parleremo in maniera approfondita. Una classificazione potrebbe essere questa:

  • Kombuhca classico: ingrediente principale il tè, di qualsiasi genere, che può essere poi aromatizzato con spezie, succhi, frutta disidtratata e tanto altro.
  • Herbal kombucha: fermentato con infusi di erbe o fiori (come ibisco, rooibos, tulsi, sambuco) al posto del tè tradizionale.
  • Coffee kombucha: realizzato con caffè filtrato, per un gusto più tostato e deciso (ne parliamo più in là).
  • Jun tea: una variante più delicata, fermentata con tè verde e miele (lo affrontiamo tra qualche paragrafo).
  • Kombuwine: versioni di kombucha in cui il mondo del vino incontra quello del kombucha, prestando ingredienti come mosti, uve esauste e altro, per creare kombucha, sempre analcolici, ma caratterizzati dai sentori del territorio e dell’uva.
  • Hard kombucha: la versione alcolica del kombucha, ottenuta da una rifermentazione in cui vengono aggiunti lieviti specifici per la produzione di alcol (ne parliamo dopo).

Ora che hai capito cos’è il kombucha e le sue infinite possibilità, è tempo di andare più a fondo. In questa guida scopriremo insieme le sue origini millenarie, i segreti dello SCOBY e la sua composizione microbiologica, come prepararlo facilmente in casa, quali benefici sono realmente comprovati dalla scienza e come scegliere (o produrre) il kombucha migliore per te. Preparati a diventare espert* di questa straordinaria bevanda fermentata!

🙋‍♀️ Prima di entrar nel vivo di questa guida dalla A alla Z sul kombucha, devi sapere una cosa. Questo articolo è solo la punta dell’iceberg. Nel nostro sito trovi centinaia di altri articoli su cibi e bevande fermentate approfonditi e ricchi di informazioni. Ma non solo! Fervere.it è il primo e-commerce specializzato in alimenti fermentati. Abbiamo selezionato oltre 150 prodotti tra i più bravi produttori e artigiani italiani e puoi acquistarli facilmente qui approfittando di sconti, promo e della spedizione gratuita per ordini superiori a 59€ (altrimenti costa solo 4,90€). I migliori kombucha artigianali, SCOBY, Kit per la produzione del kombucha, ma anche kefir, kimchi, crauti, e tanto tanto altro. Scopri un universo di alimenti fermentati su Fervere.it 👇

Dalla Cina a Carosone: la lunga strada e l’origine del Kombucha

Le origini del kombucha sono ancora oggi avvolte da un alone di incertezza: si intrecciano racconti antichi, leggende imperiali e frammenti di documenti storici difficili da verificare. Secondo una delle versioni più accreditate, la sua storia comincia nell’antica Cina, durante la dinastia Qin (III secolo a.C.), dove si narra che l’imperatore Qin Shi Huang ne facesse uso alla ricerca dell’elisir di lunga vita e dell’immortalità. Da lì, la bevanda si sarebbe diffusa lungo le rotte commerciali, raggiungendo il Giappone, la Russia e poi l’Europa. Le tracce del tè fermentato si confondono tra legenda e mito: c’è chi sostiene che in Giappone il Dr. Kombu curò un imperatore con questa bevanda, da cui deriverebbe il nome, e chi dice che i Samurai la bevessero prima delle battaglie per aumentare forza e lucidità.

In Russia, dove è nota come комбуча o chaynyy grib (“fungo del tè”), il kombucha entra anche nei testi domestici del XVI secolo, usato come rimedio per digestione e stanchezza. Ma è negli Stati Uniti, tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000, che la sua ascesa moderna prende forma. Merito di alcuni pionieri come GT Dave, che iniziò a produrlo artigianalmente nella propria cucina e a venderlo nei negozi di alimentazione naturale. Da allora, il kombucha ha conquistato scaffali, bar e frigo di tutto il mondo, diventando protagonista di una vera e propria rinascita globale.

E in Italia? C’era già chi lo conosceva ben prima che diventasse protagonista su Instagram e Tik Tok. Nel 1955, Renato Carosone dedicò un’intera canzone a questo “fungo misterioso arrivato da Pechino”, che “nun ce fa cchiù bisogno ‘e medicine”. Un passaggio del testo dice:

“È giunta da Pechino, int’ ‘o vaso, ‘na cosa misteriosa.
Nun c’è bisogno cchiù di medicine,
l’ha detto ‘nu mandarino che l’ha purtata ccà.
‘Stu fungo cresce, cresce,
dinto ‘o vaso e chianu chianu fa… ‘nu figlio ‘o mese!”

Oggi il kombucha non è affatto una moda passeggera, ma una bevanda che continua a conquistare per la sua complessità aromatica, il contenuto di zuccheri ridotto, la sua natura analcolica, e la versatilità che lo rende adatto a ogni momento della giornata: dall’aperitivo al pairing a tavola, dalla pausa funzionale all’alternativa a vino e bibite gassate. Una bevanda sempre più apprezzata, e desiderata, che unisce cultura, gusto e benessere.

kombucha SCOBY

SCOBY: Il “fungo” del Kombucha

Iniziamo sfatando subito un mito che resiste da decenni: lo SCOBY non è un fungo. Nonostante molti continuino a chiamarlo impropriamente “fungo del kombucha” o “fungo miracoloso”, quella massa gelatinosa che galleggia nella vostra bevanda in fermentazione è tutt’altro.

SCOBY è l’acronimo di Symbiotic Culture Of Bacteria and Yeast – letteralmente una coltura simbiotica di batteri e lieviti che vivono in perfetto equilibrio tra loro. Si presenta come un disco gelatinoso e gommoso, traslucido, dall’aspetto… diciamolo pure, un po’ alieno. E non è un caso che la NASA lo abbia scelto per i suoi esperimenti spaziali: uno SCOBY è sopravvissuto per 18 mesi nello spazio, riuscendo perfino a riparare il proprio DNA dopo l’esposizione ai raggi cosmici.

Ma cosa lo rende così speciale? Al suo interno vivono diversi ceppi di lieviti (come i Saccharomyces) e batteri (principalmente Acetobacter, Gluconacetobacter xylinus e Komagataeibacter). Questi ultimi sono i veri architetti dello SCOBY: producono cellulosa batterica, una sostanza pura e resistente che forma letteralmente la struttura fisica di quella del disco che vedete galleggiare. Questa stessa cellulosa, una volta essiccata, sta trovando nuova vita nel mondo del design sostenibile come base per eco-pelli biodegradabili.

Lo SCOBY è quindi il cuore pulsante della fermentazione: i suoi microrganismi trasformano il tè zuccherato in kombucha, nutrendosi degli zuccheri e dei tannini presenti nell’infuso. Più lo coccolate e lo alimentate correttamente, più crescerà e si riprodurrà, regalandovi nuovi “baby SCOBY” per condividere la passione con amici e parenti, o da mettere a riposo in uno SCOBY Hotel..

👋 Ti piacerebbe iniziare la tua prima batch di kombucha e sei alla ricerca di uno SCOBY pieno di energia? Magari certificato BIO, proveniente da un laboratorio che effettua decine di controlli periodici e con una guida che ti spiega per filo e per segno come fare il tuo kombucha? Eccolo qua 👇

Lo SCOBY al microscopio e come avviene la fermentazione del Kombucha

Ogni SCOBY è un universo microbico unico e irripetibile. A differenza del lievito madre, o di altri starter, che possono essere creati da zero catturando lieviti selvatici dall’ambiente, uno SCOBY non può essere generato spontaneamente: serve sempre una “madre” – per questo spesso è chiamato “la madre del kombucha” – esistente per dare vita a nuove colture. E proprio come un ecosistema vivente, la sua popolazione microbica si adatta e cambia continuamente in base alla “dieta” (tipo di tè, zucchero, temperatura) e alle condizioni ambientali.

Il termine tecnico per questa massa gelatinosa è zoogleal mat, una complessa simbiosi che ospita diversi protagonisti microscopici. La componente batterica è dominata dai ceppi Acetobacter e Gluconacetobacter xylinus, responsabil della conversione dell’alcol in acido acetico. Sul fronte dei lieviti, la biodiversità è sorprendente: Brettanomyces bruxellensis si trova nel 56% dei campioni analizzati, seguito da Zygosaccharomyces (29%) e Saccharomyces (26%), ma anche Candida stellata, Schizosaccharomyces pombe e altri ancora (fonte).
Il processo biochimico è una coreografia sincronizzata: i lieviti trasformano il saccarosio in fruttosio e glucosio, producendo etanolo e CO₂. I batteri acetici entrano poi in scena, convertendo l’alcol in acido acetico e acido gluconico, mentre sintetizzano aminoacidi, enzimi, polifenoli e vitamine del gruppo B. Questa cascata di reazioni raggiunge il picco nei primi quattro giorni di fermentazione, quando la popolazione di batteri e lieviti produttori di acido acetico è al massimo della sua attività, per poi stabilizzarsi man mano che l’ambiente diventa più acido e meno ospitale per i microrganismi patogeni.

Kombucha: benefici, proprietà e cosa ci dice davvero la scienza

Uno degli argomenti di maggiore interesse su questa bevanda fermentata, è quello delle proprietà e benefici. In questo paragrafo vogliamo rispondere a domande come “A cosa fa bene il Kombucha?”, ma con attenzione e precisione, facendo riferimento solo a fonti scientifiche e ricerche. Prima di entrare nel merito dei benefici e delle proprietà del kombucha, è infatti fondamentale fare chiarezza su due aspetti cruciali.

Online circolano moltissime informazioni fuorvianti sulle proprietà del kombucha: dal dimagrimento miracoloso alla cura di ogni malattia. Molte di queste affermazioni sono prive di fondamento scientifico e rischiano di creare aspettative irrealistiche.

Il secondo aspetto da considerare riguarda la natura della ricerca scientifica disponibile. Sebbene la letteratura accademica contenga ormai centinaia di studi sui potenziali benefici del kombucha, la stragrande maggioranza delle evidenze proviene da ricerche in vitro (su cellule in laboratorio) ed ex-vivo (su tessuti isolati). Pochi sono ancora gli studi clinici controllati condotti direttamente sull’uomo, rendendo necessaria cautela nell’interpretazione dei risultati.

Detto ciò, la ricerca scientifica ha comunque identificato diverse interessanti proprietà e benefici del kombucha, legate alla sua complessa composizione biochimica, al fine di rispondere all’annosa domanda: quali sono i benefici del kombucha? Ecco quelli più importanti e comprovati dalla ricerca.

  • Attività antiossidante: Il kombucha dimostra un’attività antiossidante superiore al tè non fermentato di partenza. Durante la fermentazione, gli enzimi dello SCOBY scompongono i polifenoli complessi in molecole più piccole e biodisponibili, aumentando il potere di contrastare i radicali liberi. Questa capacità è attribuita alla presenza di catechine (nel tè verde), theaflavine e thearubigine (nel tè nero), oltre a vitamine C, B2 e B6. L’effetto protettivo si estende alla prevenzione dell’ossidazione delle lipoproteine LDL, un fattore chiave nelle malattie cardiovascolari.
  • Proprietà antimicrobiche: Gli acidi organici prodotti durante la fermentazione creano un ambiente a basso pH che inibisce la crescita di diversi batteri patogeni, tra cui E. coli, Salmonella typhimurium, Staphylococcus aureus e Listeria monocytogenes. Studi hanno documentato anche attività antifungina contro Candida albicans e diverse specie di Aspergillus. Questa azione è dovuta principalmente all’acido acetico, ma anche ad altri metaboliti come alcaloidi e composti eterociclici.
  • Effetti antinfiammatori e immunomodulatori: La presenza di acido glucuronico favorisce la formazione di glucosamina e condroitin-solfato, componenti essenziali di cartilagine e fluidi articolari. Alcuni studi suggeriscono che il kombucha possa modulare i livelli di citochine infiammatorie (TNF-alfa, IL-6) e l’ossido nitrico, offrendo potenziale sollievo in condizioni come artrite e reumatismi. Le vitamine presenti supportano inoltre il sistema immunitario.
  • Potenziale antitumorale: Ricerche preliminari hanno mostrato che alcuni composti del kombucha, in particolare l’acido D-saccarico-1,4-lattone (DSL) e il verbascoside, possano influenzare la crescita cellulare tumorale. Il DSL inibisce la glucuronidasi, un enzima collegato alla carcinogenesi, mentre il verbascoside ha dimostrato capacità di indurre l’apoptosi (morte cellulare programmata) in modelli di laboratorio. Il kombucha da tè verde mostra attività più pronunciate, probabilmente per la maggiore concentrazione di catechine.
  • Supporto metabolico: Studi su modelli animali hanno evidenziato che il kombucha può ridurre l’attività di enzimi digestivi come α-amilasi e lipasi, contribuendo a moderare l’aumento post-prandiale di glucosio nel sangue. La bevanda sembra inoltre modulare positivamente la microbiota intestinale, aumentando il rapporto Bacteroidetes/Firmicutes e favorendo batteri produttori di acidi grassi a catena corta, benefici per il metabolismo del glucosio.
  • Proprietà detossificanti: L’acido glucuronico, naturalmente sintetizzato dal fegato e presente in alta concentrazione nel kombucha, facilita il processo di glucuronidazione. Questo meccanismo rende più idrofile sostanze liposolubili come farmaci, inquinanti e ormoni in eccesso, facilitandone l’eliminazione tramite urina. Studi preliminari suggeriscono un effetto protettivo su fegato e reni, con riduzione dei marcatori di stress epatico.
  • Supporto intestinale: Come bevanda fermentata, il kombucha apporta microrganismi vivi come Acetobacter, Komagataeibacter e Lactobacillus, che possono contribuire all’equilibrio della flora intestinale. Il basso contenuto di zuccheri residui (spesso sotto i 4g/100ml) e la presenza di acidi organici creano un ambiente favorevole per i batteri benefici.

È importante sottolineare che, nonostante questi risultati promettenti, sono necessarie ricerche cliniche più ampie e rigorose per confermare definitivamente gli effetti positivi, i benefici e le proprietà del kombucha sulla salute umana. La maggior parte delle evidenze attuali rappresenta un punto di partenza interessante, ma non autorizza a considerare il kombucha come un farmaco o una cura universale, come sostenuto dal Professor Cavalieri, docente di Microbiologia all’Università di Firenze, in una celebre intervista perr Wired.

Oltre ai benefici del kombucha supportati da ricerche scientifiche, online circolano centinaia di articoli che attribuiscono al kombucha virtù praticamente miracolose: dal combattere reflusso gastrico e acne, all’agire come ansiolitico naturale, dal migliorare l’umore di chi soffre di depressione al contrastare mal di testa e postumi da hangover. Non mancano affermazioni sui suoi presunti effetti contro colite, diarrea, ipertensione, sindrome premestruale e reumatismi.
Attenzione però: la stragrande maggioranza di queste affermazioni non ha basi scientifiche solide. Spesso si tratta di testimonial aneddotici, studi di scarsa qualità o semplici speculazioni amplificate dai social media. Prima di considerare il consumo dii kombucha per i suoi benefici e proprietà è sempre meglio consultare un medico e affidarsi a fonti scientifiche affidabili piuttosto che a blog o articoli sensazionalistici che promettono cure universali.

Controindicazioni del Kombucha e chi non può berlo

Nonostante il kombucha sia generalmente considerato sicuro, e abbia diversi benefici per la maggior parte delle persone, esistono alcune situazioni in cui è bene prestare particolare attenzione o evitarne il consumo. Rispondiamo quindi a chi ci chiede quali sono le possibili controindicazioni del Kombucha.

La natura intrinsecamente acida della bevanda (pH intorno a 3-3,5) può causare o acutizzare disturbi gastrointestinali in soggetti sensibili agli acidi, con possibili episodi di mal di stomaco, reazioni allergiche o reflusso.
Le persone immunocompromesse dovrebbero preferire kombucha commerciali controllati piuttosto che preparazioni casalinghe, per evitare il rischio di contaminazioni microbiche indesiderate. Sono stati infatti documentati casi di contaminazione da Penicillium e Candida albicans in produzioni domestiche non adeguatamente controllate.
Particolare cautela è raccomandata per chi soffre di patologie renali o disturbi metabolici: la letteratura riporta alcuni rari casi di insufficienza renale e acidosi metabolica severa apparentemente correlati al consumo di kombucha, sebbene il nesso causale non sia completamente chiarito.

Chi non può bere kombucha? Sebbene il kombucha sia sicuro per la maggior parte delle persone, esistono categorie specifiche per cui il consumo è sconsigliato o vietato.

Non possono berlo: donne in gravidanza o allattamento, persone con sistema immunitario compromesso, bambini sotto i 4 anni e individui con gravi problemi di acidità gastrica. Il divieto per donne incinte e che allattano è legato sia alla presenza di microrganismi vivi sia alla carenza di studi specifici sulla sicurezza in queste delicate fasi della vita. Similmente, soggetti immunodepressi rischiano infezioni da microrganismi potenzialmente presenti nella bevanda, specialmente nelle preparazioni casalinghe dove il controllo microbiologico può essere insufficiente. È importante sottolineare che le preparazioni commerciali controllate presentano maggiori garanzie di sicurezza rispetto a quelle casalinghe, grazie ai protocolli di produzione e ai controlli di qualità. Come sempre, se si assumono farmaci o si hanno condizioni mediche particolari, è consigliabile consultare un professionista sanitario prima di introdurre il kombucha nella propria dieta.

Valori nutrizionali del Kombucha

I valori nutrizionali del kombucha variano significativamente in base al tempo di fermentazione, al tipo di tè utilizzato e agli eventuali ingredienti aggiunti. Tuttavia, una caratteristica comune a tutti i kombucha ben fermentati è il basso contenuto calorico e di zuccheri, che li rende una bevanda leggera e adatta anche a chi segue diete controllate.

Valori per 100ml di kombuchaQuantità media
Calorie15-30 kcal
Carboidrati3-6 g
di cui zuccheri3-6 g
Proteine< 0,5 g
Grassi0 g
Alcol< 0,5%
Sodio5-15 mg
Vitamina C2-5 mg
Vitamine gruppo BTracce
Probiotici10⁶-10⁸ CFU*

*CFU = Unità Formanti Colonie (solo per kombucha non pastorizzati)

Nota importante: questi valori sono indicativi e possono variare notevolmente. I kombucha più fermentati avranno meno zuccheri e calorie, quelli aromatizzati con frutta potrebbero contenerne di più. Per informazioni precise, consultare sempre l’etichetta nutrizionale del prodotto specifico.

Preparare il Kombucha a casa: la ricetta tradizionale

La preparazione del kombucha in casa è un’esperienza affascinante e divertente che ti permette di controllare ogni aspetto del processo fermentativo e di sperimentare con sapori e aromatizzazioni personali. Fare il kombucha è una delle fermentazioni più semplici e alla portata di tutti e tutte. La ricetta del kombucha originale è infatti sorprendentemente semplice e richiede pochi ingredienti di base e attrezzatura basica, ma necessita di attenzione per i dettagli e rispetto dei tempi di fermentazione e della sicurezza (non saltare l’utlimo paragrafo a riguardo). Esistono centinaia di ricette diverse, da quella del celeberrimo Noma, a quella di Marco Bianchi. Quella che ti proponiamo è una ricetta di kombucha facile facile. Abbiamo così voluto rispondere alle tante persone che ci scrivono con domande tipo “come si prepara il kombucha?”, “come si ottiene”, “come si conserva?” o addirittura “come coltivare kombucha” 🙂

Come fare la kombucha a casa? Seguire il metodo tradizionale significa entrare in contatto con un processo millenario, dove pazienza e cura sono fondamentali per ottenere una bevanda equilibrata e ricca di proprietà benefiche. La ricetta del kombucha che ti proponiamo è quella classica, perfetta per chi vuole fare il kombucha da zero e comprendere ogni fase della trasformazione dal tè zuccherato alla bevanda fermentata. Nei prossimi paragrafi vedremo la ricetta del kombucha per un litro di acqua, ossia circa 1,2 litri di Kombucha. Se vuoi farne di più, moltiplica semplicemente per il numero di litri che intendi ottenere.

Non ti servirà nulla che non possa procurarti facilmente in casa o al supermercato. L’unic ingrediente davvero importante – anzi essenziale – che sarà un po’ più difficile è lo SCOBY.

🙋‍♀️ ma per semplificarti la vita, qui su Fervere.it trovi diverse tipologie di SCOBY, ma anche un kit completo di tutto per fare il tuo primo kombucha a casa: dallo SCOBY, alla guida dettagliata, e tutta l’attrezzatura di cui hai bisogno. Guarda quanto è bello 😍

Ingredienti:

  • 1 litro di acqua (preferibilmente filtrata o naturale, evita quella del rubinetto se molto clorata, o fai evaporare il cloro prima)
  • 8-10 grammi di tè in foglia (nero, verde, bianco o oolong – evita tè aromatizzati con oli essenziali)
  • 80-100 grammi di zucchero (di canna grezzo o bianco, evita dolcificanti artificiali)
  • 1 SCOBY di circa 100 grammi (se non ce l’hai, puoi acquistarlo qui 👈)
  • 100-150 ml di starter o kombucha maturo (kombucha da una precedente fermentazione o aceto di mele non pastorizzato)
  • Spezie, erbe o frutta (opzionale, per aromatizzazioni)

Attrezzatura:

  • Contenitore in vetro da 1,5-2 litri (evita metallo, plastica o ceramica smaltata)
  • Pentola per bollire l’acqua o boiler (acciaio inox o smalto)
  • Colino a maglie fini in acciaio inox
  • Cucchiaio in acciaio inox per mescolare
  • Telo di cotone o garza traspirante per coprire
  • Elastico per fissare il telo
  • Bottiglie in vetro con tappo meccanico per la seconda fermentazione
  • Imbuto (preferibilmente in acciaio inox)
  • Etichette per datare le preparazioni

La scelta della giusta attrezzatura è fondamentale: il vetro garantisce neutralità e facilita la pulizia. La sterilizzazione è fondamentale per evitare contaminazioni. Lava tutti gli strumenti con acqua calda e sapone neutro, poi disinfetta con aceto bianco (lascia agire 10 minuti) o alcol alimentare al 70%. Mai usare detergenti chimici aggressivi che potrebbero danneggiare lo SCOBY.

Ricetta del Kombucha facile e step by step: da tè zuccherato a Elisir di Lunga vita!

Suddividiamo la ricetta per fare il kombucha in casa in due fasi, di cui la seconda è supplementare, ma renderà il tuo kombucha frizzante.

Prima fermentazione (F1): dal tè al kombucha

  • Step 1: Preparare l’infuso > Porta a ebollizione 1 litro di acqua in una pentola. Una volta raggiunto il bollore, spegni il fuoco e aggiungi le foglie di tè. Per fare il kombucha perfetto i tempi di infusione del tè sono molto importanti: lascia il tè in infusione per 8-10 minuti se usi tè nero, 4-6 minuti per tè verde o tè bianco. La preparazione del kombucha richiede un’estrazione più lunga rispetto al tè da bere, per garantire sufficienti tannini ai microrganismi dello SCOBY.
  • Step 2: Zuccherare e raffreddare > Filtra l’infuso eliminando completamente le foglie di tè e aggiungi lo zucchero mentre il liquido è ancora caldo, mescolando bene fino a completa dissoluzione. Attenzione: lascia raffreddare il tè zuccherato fino a temperatura ambiente (20-25°C) prima di procedere. Temperature superiori ai 30°C possono danneggiare irreversibilmente lo SCOBY, la nostra coltura simbiotica di batteri e lieviti.
  • Step 3: Trasferire nel contenitore di fermentazione > Versa il tè raffreddato e zuccherato nel contenitore di vetro, lasciando almeno 5-6 cm di spazio dalla sommità. Aggiungi lo starter kombucha: questo passaggio è cruciale per fare il kombucha in sicurezza, poiché lo starter – kombucha “vecchio” con pH molto basso – acidifica immediatamente l’ambiente proteggendo da contaminazioni.
  • Step 4: Introdurre lo SCOBY > Con le mani ben pulite (o guanti sterili), trasferisci delicatamente lo SCOBY nel contenitore. Non preoccuparti se affonda o galleggia: entrambi i comportamenti sono normali. Durante la fermentazione si formerà comunque una nuova pellicola in superficie.
  • Step 5: Coprire e posizionare > Copri il contenitore con il telo di cotone, fissandolo con l’elastico per evitare l’ingresso di insetti ma permettere la respirazione. Posiziona il contenitore in un luogo senza luce diretta, a temperatura costante tra 20-26°C, lontano da fonti di calore dirette e vibrazioni.
  • Step 6: Attendere la fermentazione > La ricetta originale del kombucha prevede una fermentazione di 7-15 giorni. Inizia ad assaggiare dal 4-5° giorno: il kombucha è pronto quando raggiunge il giusto equilibrio tra dolce e acido. In estate la fermentazione sarà più rapida (5-7 giorni), in inverno più lenta (10-15 giorni).
  • Step 7: Prelievo e conservazione dello SCOBY > Una volta raggiunto il gusto desiderato, preleva lo SCOBY e circa 150-200 ml di kombucha per il prossimo batch. Conservali in un contenitore di vetro coperto con telo: questo sarà il tuo “SCOBY hotel“.
  • Step 8: Filtrazione e imbottigliamento > Filtra il kombucha attraverso un colino fine per rimuovere eventuali residui e versalo nelle bottiglie di vetro usando l’imbuto.

Se hai bisogno di chiarimenti o preferisci vedere una guida pratica alla preparazione del kombucha, guarda la nostra videoricetta!

Arrivati a questa fase, la tua preparazione del kombucha potrebbe anche interrompersi ottenendo un kombucha base in cui il solo ingrediente è il tè. Puoi decidere se conservarlo direttamente in frigo e berlo quando ne hai voglia, o passare alla fase successiva, ossia la seconda fermentazione del kombucha. Questa fase ti permette di aromatizzare la kombucha (si può fare anche in F1), ma soprattutto di renderla FRIZZANTE.

Seconda fermentazione (F2): carbonazione e aromatizzazione

  • Step 8 (variante): Filtrazione e imbottigliamento per la F2 > Se intendi effettuare la seconda fermentazione, filtra il kombucha con il colino e versalo nelle bottiglie riempendo le bottiglie e lasciando 2-3 cm di spazio per permettere la carbonazione.
  • Step 9: Aromatizzazione (opzionale) > È il momento di personalizzare la tua ricetta kombucha: aggiungi spezie (zenzero, cannella ad esempio), frutta secca o fresca a pezzi (mirtilli, fragole, ecc.), erbe aromatiche secche (menta, basilico, ecc.) o succhi naturali. Il dosaggio è totalmente indicativo.
  • Step 10: Seconda fermentazione > Chiudi ermeticamente le bottiglie e lasciale a temperatura ambiente per 24-72 ore in un posto sicuro, come ad esempio un cartone chiuso. La durata dipende dalla temperatura ambiente e dal grado di frizzantezza desiderato. Importante: controlla quotidianamente la pressione aprendo brevemente una bottiglia “test”, oppure versa del kombucha in una bottiglietta di plastica così che possa controllare facilmente la pressione (se si gonfierà e diventerà molto dura, avrà sviluppato molta CO2).
  • Step 11: Stabilizzazione in frigorifero > Una volta raggiunta la carbonazione desiderata, trasferisci tutte le bottiglie in frigorifero (2-4°C). Questo fermerà la rifermentazione e mantenendo stabile il prodotto. Il kombucha può essere consumato immediatamente o conservato per diverse settimane.

👉 APPROFONDIMENTO: abbiamo scritto un intero articolo su questo argomento: leggi la guida alla seconda fermentazione del kombucha!

Dubbi? Domande? Non hai capito bene come fare la F2? nessun problema, abbiamo un video anche per questo!

I Consigli di I’m In Fermentation per fare il Kombucha a Casa

In tanti anni di passione e lavoro in questo mondo, Fervere ha avuto il piacere di conoscere tanti esperti e appassionati di kombucha. Per arricchire questa guida e per proporti un contenuto che vada ben oltre la ricetta del kombucha abbiamo chiesto a Marco Fortunato di I’m In Fermentation, divulgatore ed esperto di fermentazioni e fermentati, quali sono 8 consigli indispensabili per fare bene e in maniera facile il kombucha a casa.

  • Procurati un buon scoby di kombucha acquistando da produttori verificati (qui ne trovi di diverse tipologie).
  • Dai tempo allo scoby di adattarsi al nuovo ambiente, immergilo in una nuova soluzione di tè zuccherato che sia il triplo del suo peso iniziale, in questo modo darai tempo allo scoby di riprendersi dallo stress del trasporto e dell’imballo (non è il suo ambiente preferito) e subito (in media dopo 5/10 giorni) formerà un nuovo scoby. A quel punto puoi mettere tutto (liquido compreso) in una quantità almeno cinque volte maggiore in peso di nuovo tè zuccherato.
  • Assaggia spesso il kombucha dopo le prime produzioni, questo ti aiuterà a comprendere meglio come evolve il suo gusto e se ci sono variazioni troppo repentine (cattivo segno) ad esempio se passa da dolce a fortemente acetico senza una fase acidula.
  • Ricorda di coprire il kombucha con una garza non troppo stretta (tipo tovagliolo di cotone spesso) poiché la coltura gradisce un ambiente ben ossigenato.
  • Ricorda di essere costante nei rinnovi del tè e di non lasciare gli scoby per tempi di diverse settimane sempre nello stesso liquido.
  • Quando imbottigli il prodotto pronto non avere fretta di ottenere subito un kombucha effervescente, lascia alla bevanda almeno 7/15 giorni di tempo per una perfetta carbonazione a temperatura ambiente.
  • La temperatura di carbonazione in bottiglia del kombucha non è sempre uguale, a temperature più alte potrai lasciarla meno giorni, a temperature più basse dovrai allungare i tempi di rifermentazione. In questo secondo caso aumenterai la produzione di anidride carbonica (rilasciata però in un tempo più lungo e diminuirai la (già leggera) percentuale alcolica.
  • Puoi usare qualunque infuso per fare la kombucha e non è sempre necessario il tè. Se usi un infuso diverso dal tè assicurati di non usare infusi troppo concentrati di piante molto aromatiche come rosmarino, timo, salvia.

La sicurezza prima di tutto: precauzioni per fare il Kombucha in casa in massima sicurezza!

È super importante ricordare che poichè la seconda fermentazione genera co2, la pressione nelle bottiglie aumenterà.

FAI QUINDI MOLTA ATTENZIONE! Potrebbero esplodere.

Per essere più sicuri ecco tre cose da fare:

  • Usa bottiglie con chiusura meccanica che permettono di “sfiatare” la CO2 quando la pressione è eccessiva.
  • Destina una piccola parte della tua produzione (circa 400 ml) a una bottiglia di sicurezza: usa una bottiglietta in plastica da mezzo litro. Man mano che la seconda fermentazione andrà avanti e verrà prodotta CO2, la bottiglietta diventerà sempre più dura. Questo ti permetterà di capire quando la rifermentazione è completa.
  • In alternativa ogni giorno, almeno un paio di volte, apri la bottiglia per qualche secondo, al fine di valutare la pressione al suo interno. Se vedi molta schiuma, è giunto il momento di metterle in frigo.
  • Per sicurezza riponi sulle bottiglie in una scatola chiusa e riposta su una teglia o qualcosa che possa contenere eventuale liquido. Nel caso dovessero esplodere eviterebbero che i pezzi di vetro schizzino chissà dove e di dover riverniciare la cucina 🤣
kombucha scoby durante preparazione

Fermentazione continua: Kombucha non stop nella tua cucina!

La fermentazione continua di kombucha o continuous brew rappresenta un metodo avanzato che permette di avere sempre a disposizione questa bevanda fermentata senza interrompere mai il processo. Invece di fare kombucha in batch separati, si preleva solo una parte del prodotto (lasciando almeno il 30% come starter) e si reintegra con la stessa quantità di tè zuccherato fresco, mantenendo costante l’attività fermentativa.

Questa tecnica, ideale per chi si chiede come fare kombucha in modo più efficiente, offre diversi vantaggi: tempi di fermentazione ridotti (48-72 ore per ogni prelievo) e maggiore disponibilità di kombucha. Tuttavia, richiede esperienza e attenzione costante, motivo per cui è sconsigliata ai principianti. L’attrezzatura essenziale include un fermentatore in vetro di grandi dimensioni dotato di rubinetto per facilitare il prelievo, come quello del kit kombucha in vendita su Fervere, mantenendo inalterati gli altri elementi della ricetta kombucha tradizionale. È fondamentale rispettare le stesse proporzioni del primo ciclo (tè, acqua, zucchero) per preservare l’equilibrio nella ricetta.

👉 APPROFONDIMENTO: vuoi saperne di più su questa tecnica da esperti? leggi la guida alla fermentazione in continuo di Fervere!

Attenzione ai limiti: evita di superare i 3 cicli consecutivi. Lo SCOBY crescerà progressivamente e i lieviti morti si accumuleranno sul fondo, compromettendo la qualità del prodoto. Dopo il terzo prelievo è necessario fermare il processo, filtrare tutto e ricominciare con una fermentazione classica.

Altre ricette di Kombucha da provare: quando la fantasia è l’unico limite

Come dicevamo all’inizio di questa guida, quando si parla di gusti, aromatizzazioni e ricette di kombucha, l’unico limite è la fantasia. Il kombucha offre infinite possibilità di personalizzazione, trasformando la ricetta tradizionale del kombucha in un universo di sapori creativi e sorprendenti. Possiamo aromatizzare i nostri kombucha sia in prima che in seconda fermentazione. Vediamo alcune delle più comuni ricette e poi scopriamone 4 un po’ particolari:

  • Tra i frutti più popolari troviamo gli agrumi come limone, lime, pompelmo e arancia, che donano freschezza e acidità naturale. I frutti di bosco – lamponi, fragole, mirtilli e more – regalano colori vivaci e note dolci-acidule, mentre i frutti tropicali come mango, ananas, frutto della passione e cocco trasportano in atmosfere esotiche. Non mancano le opzioni con mela, pesca, pera, ciliegia, uva, anguria, melograno e fico per chi preferisce sapori più familiari.
  • Le spezie aprono scenari ancora più interessanti: zenzero e curcuma per note piccanti e benefiche, cannella e cardamomo per calore e dolcezza, mentre peperoncino e pepe (prova con quello di Sichuan) soddisfano i palati più audaci. Le erbe aromatiche come menta, basilico, rosmarino e lavanda, insieme ai fiori di karkadè, sambuco, rosa e camomilla, creano profumi delicati e sofisticati.
  • Le combinazioni più amate includono classici come zenzero-limone, lampone-limone, mango-frutto della passione e frutti di bosco-karkadè. Chi cerca l’originalità può osare con barbabietola, cetriolo, vaniglia, cioccolato o persino sapori che ricordano cola e ginger ale.

Oltre alle aromatizzazioni e alle ricette di kombucha tradizionali, esistono varianti particolari che meritano approfondimento.

Jun Kombucha: elegante

Il Jun è considerato lo “champagne dei kombucha” e si prepara sostituendo lo zucchero con miele crudo e utilizzando preferibilmente tè verde. Serve uno SCOBY specifico adattato al miele. La ricetta del jun prevede 1 litro d’acqua, 8g di tè verde, 60-80g di miele crudo e uno SCOBY da Jun. La fermentazione è più delicata (5-7 giorni) e produce una bevanda più raffinata e meno acida del kombucha tradizionale.

👉 APPROFONDIMENTO: leggi il nostro articolo su cos’è e come fare il Jun Tea a casa!

Coffee Kombucha: energia pura

Kombucha al caffè? Si hai letto bene! Quest ricetta sostituisce il tè con caffè filtrato a freddo di alta qualità. Utilizzare 1 litro di cold brew coffee, 80g di zucchero e uno SCOBY normale. La fermentazione richiede 7-10 giorni e produce una bevanda dal sapore tostato e leggermente effervescente, perfetta per la colazione o come energy drink naturale.

👉 APPROFONDIMENTO: leggi la piccola guida al coffe kombucha che abbiamo pubblicato nel blog.

Kombucha al Karkadè: red passion

Il karkadè (ibisco) dona un colore rosso rubino intenso e un sapore floreale-acidulo. Preparare l’infuso con 15g di fiori di karkadè per litro d’acqua, aggiungere lo zucchero come da ricetta kombucha classica. Ti consigliamo di usare uno SCOBY specifico per il Karkadè, come quello che trovi nella categoria dedicata all’hombrewing del nostro shop. Il risultato è una bevanda dal colore spettacolare, ricca di vitamina C e antiossidanti, con note che ricordano i mirtilli.

Hard Kombucha: la versione alcolica

L’hard kombucha è una variante con gradazione alcolica più elevata (2-8%), ottenuta con una fermentazione secondaria che utilizza lieviti specifici per birra o champagne. Dopo la prima fermentazione standard, si aggiungono lieviti alcolici e zuccheri aggiuntivi, lasciando fermentare per altre 2-4 settimane. Il risultato è una bevanda effervescente simile a un sidro leggero, perfetta come alternativa a birra e vino.

👉 APPROFONDIMENTO: vuoi saperne di più? Allora dai un’occhiata all’articolo sull’hard kombucha e su come farlo!

kombucha meme girl

Che sapore ha il Kombucha? O meglio, “I sapori” del Kombucha

Proprio come il vino o la birra, il kombucha non è una bevanda monolitica ma presenta un’incredibile varietà di profili gustativi. Il sapore finale dipende da numerosi fattori: il tipo di tè utilizzato, la durata della fermentazione, le tecniche produttive, le colture microbiche impiegate e le eventuali aromatizzazioni. Ogni bottiglia racconta una storia diversa, influenzata dalla sensibilità del produttore e dalle scelte tecniche adottate. Però per rispondere alla domanda che spesso ci fate “che sapore ha il kombucha”, da qualche parte dovevamo pur partire. Iniziamo con un’analisi del profilo sensoriale di un classico kombuhca da tè nero.

Un kombucha base preparato con tè nero presenta caratteristiche sensoriali ben definite: acidità viva e pulita che ricorda vagamente l’aceto di mele (per via della presenza anche di acido acetico) o una limonata non zuccherata, grazie alla presenza di acidi organici. La dolcezza residua varia in base alla durata della fermentazione – più lunga è, più gli zuccheri vengono trasformati, rendendo la bevanda più secca e decisa. Il profilo evolve da fruttato e morbido verso note più taglienti e acetiche. Dal tè nero derivano sentori maltati, tannini evidenti e richiami alla frutta secca o al miele. Possiamo avere più o meno note “funky” a seconda dei tempi di fermentazione e maturazione.

Nel caso di kombucha rifermentati naturalmente in bottiglia, otteniamo quasi sempre una bolla delicata e piacevole, simile a quella dei grandi satèn nel mondo del vino.

Non vogliamo creare illusioni: a non tutti piace il kombucha. Npn è una bevanda per tutti o tutte nella sua forma più autentica, per via di alcune caratteristiche “dure e spigolose”, come la presenza di aceticità. Caratteristica però, che rende il kombucha tanto peculiare e unico tra le bevande fermentate.

Abbiamo tante varietà e tipologie di kombucha. Quindi sii fiducios*: è probabile che lì fuori esista il kombucha giusto per te. Noi ne abbiamo selezionati tantissimi tra i migliori produttori in Italia, e li abbiamo resi disponbili nel nostro shop specializzato in kombucha e alimenti fermentati. Provali e facci sapere che ne pensi.

Le diverse varietà di tè conferiscono caratteristiche distintive: il tè verde dona freschezza erbaccea con lievi note agrumate, mentre oolong e tè bianco sviluppano profumi floreali delicati e struttura più elegante. L’aromatizzazione durante la fermentazione amplia ulteriormente lo spettro: zenzero-limone per note piccanti e toniche, frutti rossi-karkadè per acidità floreale, mango-cardamomo per dolcezza esotica.

Esistono inoltre marcate differenze sensoriali tra kombucha casalingo, artigianale e industriale. I kombucha artigianali vivi (come quelli in vendita su fervere.it) tendono ad avere aromi più sfaccettati e in evoluzione, frizzantezza fine da rifermentazione naturale, leggera torbidità (segno di vitalità) e sapori generalmente più secchi e complessi. I kombucha industriali pastorizzati risultano più limpidi e prevedibili, spesso più dolci per appeal commerciale, con carbonazione aggiunta più intensa ma meno integrata. La scelta dipende dalle preferenze personali: chi cerca dinamicità e complessità preferirà versioni artigianali, chi privilegia stabilità e uniformità opterà per produzioni standardizzate.

Ben oltre che un drink: Le mille facce del Kombucha (…anche in cucina)

Il kombucha è una bevanda estremamente duttile. Oltre a berlo così com’è, freddo e frizzante, si presta a una serie di impieghi in cucina e nella mixology, alcuni intuitivi, altri più inaspettati. Ecco come usarlo al meglio:

  • Bevanda rinfrescante e digestiva: Da gustare freddo, in qualsiasi momento della giornata. È un’alternativa meno zuccherata e più interessante rispetto alle classiche bibite. Ideale anche a fine pasto: l’acidità aiuta la digestione, i fermenti (se presenti) fanno il resto.
  • Alternativa a vino o birra: Perfetto a cena con gli amici, in un locale o al ristorante: il kombucha può accompagnare l’intero pasto, offrendo profumi e acidità che reggono piatti strutturati, ma senza alcol. Non ha nulla da invidiare a un calice di vino naturale: sta bene in tavola e anche in mano. E no, non serve giustificarsi per ordinarlo.
  • Ingrediente per cocktail e mocktail: Sostituisce toniche, soda e persino prosecco in drink miscelati. È ottimo con gin, vodka, succhi, sciroppi ed erbe fresche, ma brilla anche da solo in cocktail analcolici raffinati e creativi. Un esempio? Kombucha allo zenzero, lime e ghiaccio per un “Mule” analcolico con carattere. Se ti interessa, leggi il ricettario dei cocktail che puoi fare con il kombucha che abbiamo scritto!
  • Base acida per condimenti: Un kombucha ben fermentato può sostituire l’aceto in vinaigrette o salse leggere. Perfetto con insalate verdi, cereali, verdure grigliate o pesce crudo.
  • Marinatura aromatica: La sua acidità naturale intenerisce carne, pesce, tofu o tempeh. Dona una nota agrodolce e sfumature del tè o degli aromi aggiunti. Basta una notte in frigo per risultati notevoli.
  • Per sfumare in cottura: In sostituzione di vino bianco o aceto, aiuta a deglassare e insaporire fondi di cottura. Ottimo con verdure saltate, carni, tempeh o piatti brasati.

Il kombucha continua a sorprenderti?! Ne capimao il motivo!

Kombucha: Dove acquistarlo?

L’interesse nei confronti di questa bevanda spinge sempre più persone a voler comprare il kombucha, ma dove acquistarlo? Le opzioni sono diverse e dipendono innanzitutto se si intende acquistare un kombucha già pronto e preparato da qualcuno, oppure se si è alla ricerca di uno SCOBY o ancor meglio, di un kit per la preparazione del kombucha, come il nostro.

Vuoi comprare un kombucha in bottiglia: come e dove lo trovi?

Se ti piacerebbe scoprire, assaggiare e acquistare kombucha di piccoli artigiani e prodotti con cura e passione, allora non devi cercare troppo.

Fervere infatti è il primo e-commerce specializzato in alimenti e bevande fermentate, con centinaia di referenze selezionate tra piccoli produttori, fermentatorie e artigiani. Siamo stati tra i primi a produrre kombucha in Italia nel 2017, e oggi ti offriamo una selezione delle kombucha migliori online. È la prima volta che bevi kombucha e cerchi qualcosa di autentico, buono e non troppo ostico? I kombucha di FruiLab sono la scelta giusta per te (passion fruit e karkadè egiziano sono i nostri preferiti). Non sei nuov* a questo mondo? Allora SelvaticaLab è il kombucha per te: confezionati in bottiglie da 375 ml o da 750 (proprio come i vini), Marco e Leonor, producono kombucha straordinari fatti con ingredienti del territorio e in piccolissimi lotti! Scopri tutti i kombucha in vendita online su Fervere.it! Approfitta delle diverse promo e delle spedizioni gratuite per ordini superiori a 59€ (altrimenti costano solo 4,90€).

Ci piace essere onesti e trasparenti: non siamo certo l’unico posto dove comprare kombucha. Ad esempio puoi comprare dei prodotti più “industriali” online su Amazon. Se cerchi invece qualcosa vicino casa, se vivi in una grande città, come Milano o Roma, è possibile che tu possa comprare brand di kombucha provenienti da produzioni su larga scala e probabilmente pastorizzati anche in grandi supermercati come Esselunga, Conad, Coop o Lidl. Esistono poi negozi come NaturaSi che vendono alcuni kombucha di medio-bassa qualità come il Karma e il Voelkel.

Vuoi iniziare ad autoprodurti il tuo Kombucha ma non sai dove comprare lo SCOBY?

Se invece ti piace l’idea di preparare il tuo kombucha in casa, con la ricetta che più ti piace, devi necessariamente procurarti uno SCOBY per iniziare. E anche in questo caso Fervere viene in tuo soccorso. Sul nostro shop puoi acquistare diverse tipologie e grandezze di SCOBY: dallo SCOBY bio da 230 ml, a quello per la produzione del kombucha al karkadè. Abbiamo scelto di collaborare con produttori di kombucha e SCOBY che fanno della professionalità e del controllo minuzioso il loro dogma. Tutti gli SCOBY in vendita su Fervere hanno certificazione e vengono controllati mediante analisi periodicamente. Inoltre con i nostri SCOBY ricevi anche la guida al kombucha che ti spiega per filo e per segno come fare. Se invece sei alla ricerca di tutto il materiale per la produzione del tuo primo kombucha, allora il nostro kombucha kit è la soluzione ideale!

Alternativa al nostro shop specializzato, potrebbero essere siti generalisti come Amazon. Fai però attenzione alle recensioni e allo stato di salute degli SCOBY: molto spesso questi arrivano in condizioni un po’ “precarie” e affaticati dal viaggio, rischiando di compromettere fortemente la fermentazione. Puoi anche scegliere di farti donare uno SCOBY da qualcuno che ce l’ha. Esistono gruppi facebook con donatori e donatrici, ma anche qua raccomandiamo la MASSIMA ATTENZIONE, poichè – ovviamente – questi prodotti sono assolutamente privi di certificazioni e garanzie.

Prezzi? Quanto costa il Kombucha?

Fervere.it è il punto di riferimento per curiosi, appassionati ed esperti di kombucha. Dal 2017 offriamo i migliori kombucha a prezzi davvero eccezionali: qui potrai acquistare non solo decine di kombucha prodotti artigianalmenti dai migliori produttori in Italia, ma anche tutto il necessario per farlo in casa!

Il primo shop specializzato in Italia

Dove comprare kombucha artigianali, SCOBY e tutto il necessario per produrtelo in casa

FAQ: Le domande più frequenti sul Kombucha…e le nostre risposte

D: A cosa fa bene la kombucha?

R: Il kombucha ha proprietà antiossidanti, antimicrobiche e può supportare la salute intestinale grazie ai probiotici. Studi preliminari suggeriscono benefici per la digestione, la detossificazione epatica e il sistema immunitario, ma la maggior parte delle ricerche è ancora in fase sperimentale su modelli in vitro.

D: Quali sono i Benefici del Kombucha?

Riassumendo, le principali proprietà del kombucha sono:

  • Proprietà antiossidanti: Combatte i radicali liberi
  • Supporto digestivo: Contiene probiotici naturali
  • Detossificazione: Aiuta fegato e reni
  • Sistema immunitario: Rinforza le difese naturali
  • Antimicrobico: Contrasta batteri patogeni

D: Il kombucha contiene alcol? E qual è il grado alcolico del kombucha?

R: Sì, il kombucha contiene alcol ma in quantità minime, generalmente sotto l’1%, che lo classifica come bevanda analcolica. Durante la fermentazione i lieviti producono alcol che viene poi convertito in acidi dai batteri.

D: Il kombucha ha molti zuccheri?

R: Un kombucha ben fermentato contiene pochi zuccheri residui, solitamente 3-6 grammi per 100ml. Sebbene nella preparazione si usi molto zucchero in partenza, durante la fermentazione, i microrganismi consumano la maggior parte dello zucchero iiziale, trasformandolo in acidi organici e altri composti.

D: Quanto kombucha bere al giorno?

R: Non esiste una risposta assoluta: ognuno è diverso dall’altro. Per chi inizi si consiglia solitamente di partire con 50-100ml al giorno, aumentando gradualmente fino a 200-300ml. È importante ascoltare il proprio corpo e non eccedere, soprattutto se si hanno sensibilità digestive.

D: Quando bere kombucha?

R: Il kombucha può essere consumato in qualsiasi momento della giornata. Molti lo preferiscono lontano dai pasti per favorire la digestione, al mattino per un effetto energizzante, o come aperitivo analcolico, o alternativa a vino e birra.

D: Come si consuma la kombucha?

R: Si beve freddo, direttamente dalla bottiglia o versato in un bicchiere. Può essere gustato puro o utilizzato come base per cocktail analcolicie alcolici. Agitare delicatamente prima del consumo se presenta sedimenti.

D: Posso lasciare il kombucha fuori dal frigo?

R: Il kombucha vivo non dovrebbe essere lasciato a temperatura ambiente per lunghi periodi dopo l’apertura, poiché continuerebbe a fermentare. Solo per brevi trasporti o prima del consumo immediato.

D: Che batteri ci sono nel kombucha?

R: Il kombucha contiene principalmente batteri acetici come Acetobacter e Komagataeibacter, oltre a vari lieviti come Saccharomyces e Brettanomyces. La composizione varia tra diverse culture e metodi di produzione.

D: Posso fare il kombucha senza zucchero?

R: No, lo zucchero è essenziale per nutrire lo SCOBY durante la fermentazione. Senza zucchero, i microrganismi non possono sopravvivere e trasformare il tè in kombucha. Dolcificanti artificiali non funzionano.

D: Posso fare il kombucha senza SCOBY?

R: Ni, lo SCOBY è indispensabile per la fermentazione del kombucha, ma se si ha una buona quantità di liquido starter, si potrebbe usare anche solo quello. A differenza del lievito madre però lo SCOBY non può essere creato da zero ma deve essere ottenuto da una coltura esistente.

D: Che tè usare per la kombucha?

R: Si possono usare tè nero, verde, bianco, oolong o loro miscele. Evitare tè aromatizzati con oli essenziali che potrebbero danneggiare lo SCOBY. Il tè nero è ideale per chi inizia.

D: Che acqua usare per il kombucha?

R: Utilizzare acqua filtrata o naturale in bottiglia. L’acqua del rubinetto troppo clorata può danneggiare i microrganismi dello SCOBY, ma si può utilizzare lasciando evaporare il cloro. Evitare acqua distillata che manca di minerali essenziali.

D: Come capire se il kombucha è pronto?

R: Il kombucha è pronto quando raggiunge un equilibrio tra dolce e acido, generalmente dopo 7-15 giorni. Assaggiare dal quinto giorno per valutare l’evoluzione del gusto e fermare quando soddisfa le proprie preferenze.

D: Come capire se il kombucha è buono?

R: Un buon kombucha ha sapore equilibrato, acidità pulita, eventuale frizzantezza naturale e assenza di odori sgradevoli. Diffidare di sapori troppo dolci, eccessivamente acetici o presenza di muffe visibili.

D: Come faccio a capire se il mio SCOBY è sano?

R: SCOBY sano: colore beige-marrone chiaro, superficie liscia o leggermente rugosa, consistenza gommosa. SCOBY da buttare: muffa verde, blu o nera in superficie (pelosa e asciutta), odore acre sgradevole, macchie nere sul corpo dello SCOBY, consistenza viscida o troppo molle. In caso di dubbi, meglio sostituirlo: la sicurezza viene sempre prima.

D: Il kombucha fa dimagrire? Quanto berne?

R: Non esistono evidenze scientifiche che il kombucha faccia dimagrire direttamente. È semplicemente una bevanda a basso contenuto calorico che può sostituire bibite zuccherate in una dieta equilibrata.

D: Quali sono i benefici del kombucha per i capelli?

R: Non ci sono studi scientifici specifici sui benefici del kombucha per i capelli. Alcune persone lo usano come risciacquo acido, ma mancano evidenze concrete sui suoi effetti.

D: Qual è l’indice glicemico del kombucha?

R: Il kombucha ben fermentato ha un indice glicemico basso, generalmente sotto i 30, grazie al ridotto contenuto di zuccheri residui. Varia in base al tempo di fermentazione e agli ingredienti aggiunti.

D: Quante calorie ha il kombucha?

R: Il kombucha contiene circa 15-30 calorie per 100ml, principalmente da zuccheri residui. Le versioni più fermentate hanno meno calorie, quelle aromatizzate con frutta possono averne di più.

D: Quali sono i rischi associati al consumo di kombucha?

R: I rischi principali includono possibili disturbi gastrointestinali in soggetti sensibili, contaminazioni in preparazioni casalinghe non igieniche, e interazioni con il sistema immunitario in persone compromesse.

D: Quali sono gli effetti del kombucha sul microbiota?

R: Il kombucha può supportare la diversità del microbiota intestinale grazie ai probiotici e agli acidi organici prodotti durante la fermentazione, ma sono necessari più studi clinici per confermare gli effetti specifici.

D: Il kombucha contiene glutine, lattosio o derivati animali?

R: No, il kombucha è una bibita di origine vegetale che non contiene glutine, lattosio e derivati animali. Può essere consumato da tutti e in particolare è indicato per i vegani possono trarne beneficio poichè contiene vitamine del gruppo B.

D: Quanto costa la kombucha?

R: Il prezzo varia molto: dai 3-6€ per bottiglie artigianali da 330-500ml, ai 1-3€ per versioni industriali. I kit per produzione casalinga costano 40-70€ e permettono di ridurre significativamente i costi.

D: Dove posso trovare il kombucha non pastorizzato?

R: Il kombucha vivo si trova su Fervere.it o in negozi di prodotti naturali, alcuni supermercati nella sezione frigo, online presso produttori artigianali, o mercati locali. Verificare sempre che sia conservato in refrigerazione.

D: Qual è la differenza tra kombucha e kefir d’acqua?

R: Il kombucha fermenta con lo SCOBY usando tè, mentre il kefir d’acqua utilizza grani di kefir e acqua zuccherata. Hanno profili di microrganismi diversi, sapori differenti e processi di produzione distinti.

Hai altre Domande? Scrivici nei commenti!

Se tutte queste informazioni sul Kombucha non ti sono bastate, dai un’occhiata alle domande più frequenti sul kombucha che riceviamo dai nostri clienti.

Oppure rivolgici le tue curiosità nei commenti di questo articolo, oppure sui nostri canali social cercando @ferverelab

Un saluto brioso da tutto lo staff di Fervere 🫧

Fonti e Approfondimenti:

Altri articoli sul Kombucha e approfondimenti dal nostro blog:

Fervere.it: lo shop online di alimenti fermentati

Fervere è il primo e unico e-commerce in Italia interamente dedicato ai fermentati, con la più ampia scelta di alimenti e bevande accuratamente selezionate tra i migliori artigiani. Centinaia di recensioni positive, spedizioni rapide e convenienti, e tante promozioni per accompagnarti alla scoperta di un universo di alimenti in fermento. Non siamo semplice e-commerce, ma una piattaforma online intuitiva e ricca di contenuti formativi che dal 2017 promuove la cultura dei fermentati in Italia.

Vai allo shop
+150 PRODOTTI

Accuratamente selezionati tra i migliori brand

SPEDIZIONI GRATIS

Per ordini sopra i 59€, altrimenti 4,90€

+1.500 CLIENTI

Soddisfatti e ottime recensioni (4,8/5 ⭐️)

PRIMO ACQUISTO?

10% di sconto registrandoti alla newsletter

Fervere

Fervere

❤️ Promuoviamo la cultura degli alimenti fermentati in Italia dal 2017 Fervere non è solo uno shop specializzato in cibi e bevande fermentate selezionate tra i migliori produttori artigianali, ma un contenitore di colture e culture. Da sempre ci siamo ripromessi di diffondere e divulgare quanto incredibile, curioso e affascinante sia questo mondo e i cibi e bevande che lo compongono. Leggi i nostri articoli e guide sul blog, oppure scopri i contenuti di approfondimento del nostro Instagram, o iscriviti alla newsletter per ricevere informazioni, notizie e offerte.

46 commenti su “Kombucha dalla A alla Z: Proprietà, Ricette, Origini e Tutto Ciò Che hai Sempre Voluto Sapere

  1. Splendida guida, ci sono tutte le informazioni necessarie – e in italiano – a chi si approccia al mondo dei kombucha come me. Ho da poco inziato a produrre kombucha a casa mia con la mia compagna e ne stiamo diventando ghiotti. Ci piace il sapore, ci piace che ad ogni sorso facciamo del bene alla nostra flora intestinale, ci piace lo scoby (abbiamo provato anche a mangiarlo).

    Complimenti per il progetto era ora che qualcuno parlasse3 e producesse kombucha in italia!

  2. Che meraviglia! Non sapevo che si potesse preparare a casa così facilmente 🙂 🙂 🙂
    Assolutamente da provare!!!!

  3. Una volta fatto il 1° acquisto, quando la Kombucha è pronta, poi si può replicare finchè cresce, vero? La si nutre con altro tè zuccherato o serve solo lo zucchero di canna e acqua? Attendo risposta, grazie!

    1. Ciao Gastone,
      grazie di averci contatto innanzitutto.
      Una volta fatta la prima preparazione di kombucha puoi proseguire con altre. Devi ripetere la stessa operazione della prima volta seguendo le stesse istruzioni e proporzioni, facendo quindi un infuso di tè, zuccherandolo e facendolo fermentare con il tuo SCOBY.

      Per qualsiasi domanda siamo a disposizione,
      un caro saluto da tutto lo staff di Fervere

  4. WOW non vedo l’ora di iniziare a preparare il mio primo kombucha…ho acquistato da voi il kit ma non ho ancora avuto modo di iniziare…vi farò sapere

  5. Ottimo articolo ricco di informazioni utili e soprattutto fonti!
    Una mia amica è da settimane che non fa altro che parlarmi di kombucha e ora capisco il perchè

    1. Ciao Romina,
      innanzitutto grazie per averci scritto.

      Come per i tè neri, anche per i verdi è una questione prevalentemente di gusto. Molti consigliano il sencha ad esempio 🙂

  6. Salve, ho conosciuto il kombucha tramite una mia carissima amica..così ho preparato la bevanda con tè nero….ultimamente lo scoby cresce poco e di conseguenza ho il liquido bavoso..come colla… come mai…?? Premetto che uso zucchero bianco e no di canna… e faccio riposare in luogo fresco e buio…grazie…

    1. Ciao Giovanna,
      grazie per averci contattato innanzitutto.

      È difficile dire cosa non stia andando bene. Innanzitutto il kombucha non va cinservato in un luogo buoi (ma neanche sotto la luce diretta) e non deve essere troppo fresco; la temperatura ideale è tra i 20° e 24°.

      Il consiglio che possiamo darti e di riprovare a farlo seguendo passo passo le regole base per la preparazione (guarda il nostro video che abbiamo da poco pubblicato nel nostro canale youtube).

      Prova a cambiare vaso, pulisci bene, filtra i kombucha che hai fatto per ricavarne uno scoby pulito e procedi con la fermentazione. È importante che il contenitore sia ben arieggiato per dare ossigeno importantissimo per la crescita e non riporlo mai in frigo.

      Facci sapere se va meglio 🙂

  7. Salve! Se ho capito bene, uno scoby è utizzabile infinite volte se viene trattato con cura, ma continua a crescere? Se prendo lo statter kit, dopo alcuni batch singoli avrò la possibilità di dividere lo scoby e produrne 2 contemporaneamente?
    Grazie mille.
    Marta

    1. Ciao Marta, grazie per averci scritto 🙂

      Dici bene, lo SCOBY se trattato a dovere si moltiplicherà e crescerà e potrai così moltiplicare la tua produzione. Ad un punto sarai piena di SCOBY e non saprai più come utilizzarli 🙂

      Un caro saluto

  8. Salve, ho acquistato il vostro kit di kombucha. Vorrei sapere se con lo scoby che viene nel kit posso fare tranquillamente 3 litri di kombucha?

    1. Ciao Orlena,

      ti consigliamo di partire da 1 o 1,5 litri la prima volta, lo SCOBY avrà probabilmente un po’ bisogno di ambientarsi a una nuova casa.

      La seconda volta puoi passare a 2 litri e poi potrai procedere tranquillamente con 3 litri alla volta.

      Buon divertimento e grazie per aver acquistato il nostro kit 🙂

  9. Ciao, un’informazione. Ho acquistato il vostro kit e la tabella delle proporzioni sul retro è un po’ diversa dalle linee guida di questa pagina in cui la quantità di the è proporzionale al litraggio.
    In particolare riporta: 1,5 cucchiai di the per 3 tazze di acqua, 1 cucchiaio di the per 6-7 tazze di acqua, 2 cucchiai di the per 10-12 tazze di acqua. Sono state invertite le prime due righe o c’è una ragione per mettere più the nel primo caso?
    Grazie mille 🙂

    1. Ciao Vittoria,

      grazie per averci scritto innanzitutto.

      Effettivamente c’è un errore nella guida ce ne siamo accorti da poco e prevediamo di rimediare. Per iniziare utilizza pure le proporzioni dell’articolo partendo da 1 o 1,5 litri così da dare allo scoby il tempo di adattarsi alla nuova casa 🙂

      Se hai bisogno di altre info chiedi pure.

      Un caro saluto e buona fermentazione

  10. Bellissimo articolo, molto chiaro.
    Mi chiarite cosa intendete con ” chiudere le bottiglie con tappo meccanico” o meglio deve essere con o senza guarnizione?

    1. Ciao Elisabetta,
      grazie per commentato questo post.
      Il tappo meccanico è quello che trovi su molte birre artigianali. È anche detto tappo puff ed ha la guarnizione.
      Se cerchi su google capisci subito di cosa si tratta 🙂

      Grazie e un caro saluto

  11. Scusate… Il correttore automatico mi ha fatto scrivere d’una cavolata….era riferito agli sconti in eccesso…come usarli? Grazie

  12. Ciao, ma il hotel di scoby, dove lo tengo, sempre a temperatura ambiente? Nel frigo? Perché la tendenza e crescere sempre… Quindi non ho capito come conservare i scuby che si vano formando, si dentro o fuori de frigo. Grazie…

  13. Salve e grazie,
    Se lo scoby è molto grande, per la seconda fermentazione si può dividere?
    Grazie

  14. Buongiorno a tutti nelle indicazioni proprietà e commenti non ho trovato il rapporto tra il kombucha e la stitichezza qualcuno può darmi informazioni a riguardo ?? grazie

  15. Ciao!!!
    Il vostro sito è davvero ben fatto ed interessante!
    Medito di prendere presto lo starter per iniziare con la mia produzione!
    Secondo voi è possibile sostituire lo zucchero con il miele?
    Sono apicoltrice ed utilizzare il prodotto delle mie api renderebbe il kombucha ancora più “personale”.

    Grazie sin d’ora per la risposta 🙂

  16. Buonasera,
    sto preparando il kombucha tramite il vostro scoby, ma vorrei alcune delucidazioni su alcuni procedimenti.
    1) si forma un composto opaco sulla superficie della soluzione anche se lo scoby si trova in fondo al barattolo, va eliminato? Anche perché in 2 barattoli si sono formati delle secrezioni scure,ma che non sembrano muffa.
    2) i ph rimangono stabili intorno ai 3.65 e 4 In 3 processi differenti, ma 1 è a galla, mentre gli altri no.

  17. Salve, produco Kombucha da anni ma qui ho letto che usate zucchero di canna. Io uso lo zucchero normale da cucina. Cé differenza ???? Grazie

  18. Vorrei sapere , come mai il kombucha esiste da circa 2000 anni quando non esisteva lo zucchero e oggi invece si utilizza lo zucchero, forse utilizzavano il miele?

  19. ho lasciato fermentare lo starter per 1 mese (lo avevo dimenticato) adesso lo scoby è da buttare?

  20. Ciao a tutti, avrei un dubbio. Sulla confezione c’è scritto di aprirla immediatamente e mettere lo scoby in un contenitore igienizzato e con sopra panno in cotone. Questa operazione può esser fatta anche se non ho ancora il necessario per far iniziare la fermentazione (giusto tipo di te e zucchero)? Se la risposta fosse sì, quanto tempo posso lasciarlo senza dargli “da mangiare”? Se invece la risposta fosse no, posso lasciarlo ancora qualche giorno nella confezione sottovuoto? Grazie mille, non vedo l’ora di iniziare! 😁

  21. Buongiorno, mi sono imbattuto nella vostra pagina mentre facevo una ricerca sui benefici del Kefir d’acqua per vedere se riesco ad alleviare i miei sintomi da IBS che mi tormentano.
    Ho provato il Kombucha una decina di anni fa in California, sia industriale che artigianale, purtroppo in entrambi i casi mi ha provocato una diarrea istantanea dopo neanche 10 minuti dall’assunzione, peccato, il gusto mi intrigava molto.
    Voi avete informazioni su questo tipo di problemi o controindicazioni per quanto riguarda il Colon Irritabile?
    E cmnq quale differenza sostanziale c’è tra il kombucha e il kefir d’acqua?
    Grazie in anticipo se mi risponderete, intanto complimenti per la pagina, fatta molto bene e ricca di dettagli e informazioni.

  22. Ottima guida , complimenti, una domanda per la seconda fermentazione che rende il kombucha frizzante , se aggiungo qualche pezzo di frutta , poi lo lascio o filtro prima di mettere in frigo?

  23. Salve. Sono arrivato a conoscere il vostro sito perché ho bisogno di risolvere il mio problema penso legato alle alte temperature estive. In pratica la fermentazione dopo 5 /7 giorni diventa subito acetica. Le temperature minime dentro casa si aggirano attorno ai 28/ 30 gradi. Come posso risolvere il problema…anticipo l’imbottigliamento?

  24. Attenzione, cari amici. Bevande zuccherate, assunte in questo modo, arricchiranno il vostro dentista.

  25. buongiorno, una domanda. Ma al kombucha che si trova in vendita nelle bottiglie di vetro sugli scaffali dei negozi, cosa viene inserito all’interno per non farlo continuare a fermentare, in alcuni ho letto scadenze oltre 6 mesi, com’è possibile? Grazie

  26. Ciao, per la seconda fermentazione lo scoby va rimosso dalla bottiglia o lasciato al suo interno?

  27. Qualche anno fa un’amica mi regalò un vasetto con all’interno un disco gelatinoso dicendomi che era un fungo e che avrei dovuto aggiungere del tè e poi berlo. Ebbi un po’ di perplessità,dato che non conoscevo il Kombucha, quindi lo riposi nel frigorifero dove si trova tutt’ora senza averlo mai “rinfrescato”. Dovrei secondo voi ricominciare tutto daccapo oppure c’è la speranza che si possa ancora recuperare?

  28. complimenti per la graziosa iniziativa. non si capisce bene però come fare il primo kombucha allorquando non si possegga uno starter, essendo appunto la prima volta. cosa si usa al posto dello starter la prima volta, grazie francesco

  29. Ciao, grazie per il vostro lavoro – una domanda : è opportuno mettere il kombucha nella prima fase di fermentazione in un vaso di terracotta ?

  30. E’ possibile fare la prima fase di fermentazione in un vaso di terracotta smaltato internamente ? grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *